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Verona. Verso la fine di vicoletto Valle, a pochi passi da Castelvecchio, c’è una bottega molto speciale dove si mischiano le esperienze, le tecniche, le arti, gli spazi per rilanciare, rinnovandola, l’antica tradizione tipografica veronese. Il suo nome è Lino’s & Co e, nonostante la giovane età (appena cinque anni), ha già dimostrato di avere le idee chiare e le intuizioni giuste per vincere l’ambiziosa sfida. E’, sì, una bottega che propone ai propri clienti ogni tipo di prodotti stampati – dalle cartoline ai poster alla carta da parati – ma è anche un laboratorio tipografico, uno spazio per il co-working di professionisti diversi, un’oasi cittadina dove coltivare la creatività anche attraverso workshop ed eventi e in cui sperimentare connessioni tra le vecchie tecnologie e i nuovi makers. Un luogo, infine, dove applicare inediti modelli di business e di co-marketing.

A fondarla sono stati nel 2011 i due ex manager Stefano Schiavo e Nicola Zago – “ideologi” anche della società veronese di consulenza e organizzazione aziendale Sharazad – insieme con Tommaso Cinti (esperto di marketing e strategie aziendali), Emanuele Posenato (arti tipografiche), Laura Veronesi (art director) e Matteo Zamboni (designer). “Volevamo creare un’azienda che, partendo dalla tradizione artigianale manifatturiera, che è poi il capitale centrale del nostro Paese, si rapportasse con l’innovazione, con il digitale”, racconta Schiavo, inventore con Andrea De Muri anche delle Fab Sessions, laboratori di ricerca sulla cultura “snella” delle startup digitali che si tengono periodicamente in vicoletto Valle. “Quasi per un caso siamo venuti a sapere che un tipografo della città, Lino Aldà, era in procinto di andare in pensione dopo 43 anni di lavoro e che stava mettendo in vendita il proprio laboratorio, la Tipografia Borgo Roma, dove trovavano posto macchinari oggi poco usati come, per esempio, una letterpress degli anni Cinquanta. Abbiamo deciso allora di investire 40 mila euro per comprare i macchinari – due stampanti Heilderberg anch’esse degli anni Cinquanta, così pesanti da sembrare Harley Davidson senza ruote, e poi rulli, pistoni e caratteri mobili –, per metterli a norma e aprire una vera e propria tipografia, che abbiamo voluto chiamare Lino’s & Co, in onore del nostro amico artigiano”.

A Lino Aldà, che per il gruppetto di imprenditori ha  pure fatto volentieri da manutentore e insegnante, spiegando l’utilizzo di quelle macchine e tramandando in questo modo la sua preziosa arte, si ispirano anche i due baffoni neri e il mezzo profilo in stile Bauhaus che formano il logo dell’azienda. “Fatto questo, abbiamo deciso di aprire lo spazio anche ad altri professionisti, come grafici, web designer, architetti, rendendolo un luogo di incontro e di integrazione di vecchie tecnologie

artigiane con le nuove soluzioni digitali, tipo le stampanti 3D e i droni, e di aggiungerci l’e-commerce e la comunicazione per le aziende. Oggi qui dentro lavorano circa venti persone ma molte altre entrano ed escono a seconda dei progetti a cui lavoriamo”, precisa ancora Stefano Schiavo. “Nostre potenti fonti di ispirazione sono stati anche due libri best seller: “L’Uomo artigiano” di Richard Sennett e “Futuro artigiano” di Stefano Micelli, che ci hanno fornito idee fenomenali grazie alle quali trasformare il modello Lino’s & Co in un format ripetibile in altri luoghi e con altri partner. E’ così che il 29 aprile scorso ha aperto i battenti il secondo Lino’s & Co: a Udine, in pieno centro città, anche in questo caso recuperando lo spazio che era di una vecchia tipografia; a questo ne  ne seguiranno altri, a Venezia, Milano, e anche all’estero. Di recente abbiamo vinto un bando nazionale con fondazione Telecom e la cooperativa sociale veronese don Calabria sulla valorizzazione dei beni invisibili e il recupero delle tradizioni artigianali attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, e siamo al lavoro su diverse iniziative insieme con banche e imprese. Puntiamo inoltre a far entrare in Lino’s & Co nuovi capitali”, anticipa Schiavo, “vogliamo potenziare la sua capacità produttiva e fare il salto di qualità. Siamo convinti che in Italia ci sia spazio per progetti come il nostro, e riteniamo che questo spazio ci sia anche all’estero: il nostro Paese ha ancora molto da offrire e noi di Lino’s & Co vogliamo contribuire a portare nel mondo quella che, da sempre, è la sua eccellenza”.

Monica Zornetta (Avvenire, 6 giugno 2016)