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Una piccola azienda agricola rigorosamente “pesticides free” e una filosofia nata negli anni Venti che alla terra riconosce energie cosmiche e spirituali. E’ partita da qui una trentina di anni fa, da questi due piccoli ma grandi elementi traslati nella suggestiva scenografia delle colline di Conegliano (Tv), l’avventura sociale e commerciale di EcorNaturaSì, azienda di produzione, distribuzione e vendita di prodotti bio fra le più importanti in Italia.

“Siamo nati nel 1985, in un momento storico in cui il biologico stava prendendo piede in tutta Europa; eravamo un piccolo gruppo di persone accomunate da una filosofia di fondo: quella dell’agricoltura biodinamica, ideata dal filosofo austriaco Rudolf Steiner, padre dell’Antroposofia”, racconta il presidente di EcorNaturaSì, Fabio Brescacin, un ex insegnante di matematica con in tasca una laurea in Agraria che sul cibo sano e naturale, coltivato senza veleni e in perfetta sintonia con la natura, ha puntato tutto. “Non abbiamo mai inseguito il business per il business ma, attraverso l’azienda, abbiamo cercato di far conoscere alla gente la cultura del naturale, del biodinamico e del biologico. La nostra prima creatura, chiamata Ariele, ci ha consentito di vendere ortaggi e altri prodotti coltivati senza l’ausilio della chimica: era un progetto spinto da un grande ideale, e il tempo ci ha dato ragione. E infatti poi è arrivato il resto”.

Il “resto” di cui parla è la nascita nel 1987, dalla fusione tra Ariele e una piccola ditta di import export biodinamico di Biella, dell’azienda Gea e della cooperativa agricola San Michele, a Conegliano (inizialmente 25, ora quasi 200 ettari). Attraverso una fusione con altre tre aziende nel 1998 si è costituita Ecor e nel 2005 è iniziato un secondo processo di fusione con NaturaSì, la prima organizzazione italiana di piccoli supermercati del biologico.

Il “resto” è anche la creazione di nuovi marchi; la gestione, insieme ad altri operatori e consumatori amanti del biologico, di una fattoria di 500 ettari a Petacciato, in provincia di Campobasso, e l’apertura di centinaia di negozi e supermercati “totally bio”.

“Nel 2012 c’è stato un cambiamento nell’assetto societario”, aggiunge Brescacin, “con l’uscita dei vecchi soci di NaturaSì e l’ingresso di nuovi alleati di capitale: la società Alpa della famiglia Paravicini Crespi, già proprietaria delle Cascine Orsine, nel Pavese, la Red Circle Investment della famiglia di Renzo Rosso e la Forever di Giorgio Rossi Cairo”. Dallo stesso anno è la Libera fondazione antroposofica Rudolf Steiner, creata dal gruppo fondatore originario, a mantenere il 40 per cento circa delle azioni ordinarie di EcorNaturaSì e il 51 per cento dei diritti di voto. “Tra i suoi fini c’è il reinvestimento dei profitti in attività sociali, vale a dire il controllo dell’azienda San Michele e la promozione delle attività pedagogiche della Libera scuola Steiner Waldorf Novalis di Conegliano, che accoglie 300 tra bambini e ragazzi”.

Nonostante la crisi, EcorNaturaSì cresce a ritmi sostenuti. Il 2015 si è chiuso con un fatturato di 330 milioni di euro ed è forte la volontà dell’impresa di assumere nuovo personale. “Puntiamo ad integrare gli attuali 1000 dipendenti con 200 nuovi lavoratori”, si augura il presidente, “considerato che attualmente inauguriamo quasi un punto vendita alla settimana e che per il 2017 abbiamo programmato di aprire un polo logistico anche a Bologna”.

Monica Zornetta (Avvenire, 17 luglio 2016)