La mia scuola è l’Italia intera: così la Strada diventa Maestra
13/11/2024Anche le famiglie italiane, come quelle europee, amano il plant based e sono sempre più attente ad acquistare prodotti amici dell’ambiente.
A confermarlo sono i risultati di una recentissima indagine condotta dall’Istituto di ricerca NielsenIQ per conto del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, che evidenziano come 7 famiglie italiane su 10 (pari a 17,7 milioni di nuclei, il 69% del totale) consumano prodotti a base vegetale e quasi una famiglia su 2 (il 47%) li porta abitualmente in tavola.
Ad apprezzarli non sono solo le famiglie che seguono stili di vita e alimentari vegani o vegetariani, ma anche coloro che amano alternarli ai prodotti a base di proteine animali. Ecco, allora, che a consumare burgers, affettati e formaggi plant based sono 13 milioni di famiglie (il 51%); 10,7 milioni (il 42%) sono quelle che acquistano le bevande vegetali; 4,3 milioni (il 17%) le alternative allo yogurt e 3,4 milioni (il 13%) i gelati e i dessert “diary free”.
Si tratta di prodotti più sostenibili rispetto a quelli di origine animale, più a “portata di piatto” nella difesa dell’ambiente: un numero sempre maggiore di dati scientifici conferma, infatti, che i cibi a base vegetale (di piante, frutti, semi, oli, cereali e legumi) richiedono un minore consumo di energia e permettono di ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco di risorse come acqua e suolo. Sono aspetti che le famiglie che scelgono i prodotti veg dimostrano di considerare, come evidenziano ancora i dati emersi dall’analisi di mercato dell’Unione Italiana Food: più di 1 italiano su 2 (il 56%) quando fa la spesa al supermercato cerca prodotti etici e rispettosi dell’ambiente mentre per il 53% è importante spendere di più per acquistare cibi e bevande con una maggiore impronta ecologica.
L’indagine ci rivela, inoltre, che la gran parte delle famiglie che scelgono abitualmente un’alimentazione vegetale vive nel Nord Italia (12,2 milioni circa), ha dimensioni medio-grandi con figli dagli 11 anni in su e conta su una persona responsabile per gli acquisti di un’età variabile tra i 45 e i 50 anni. Il consumatore veg italiano ha tratti ben precisi: l’identikit che emerge dalla ricerca lo vede attento, curioso ed evoluto, con un’età media di 25-54 anni, sportivo, con molteplici interessi e una buona affinità con la rete. È un consumatore tutt’altro che sprovveduto: aperto alle novità, è attento a ciò che mangia, si informa molto su ciò che acquista e predilige consumare cibi e bevande che possiedono determinate caratteristiche nutrizionali e di gusto.
È un mercato, quello del plant based, molto «cresciuto negli ultimi anni e destinato a svilupparsi ulteriormente per una ragione molto semplice», ha spiegato Sonia Malaspina, la presidente del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food: i prodotti «incontrano e appagano le richieste di tanti consumatori». Una tendenza, questa, che viene confermata anche dai risultati di una precedente ricerca sul comportamento dei consumatori condotta dalla società Circana e analizzata dalla Good Food Europe, secondo i quali nel 2023 le vendite al dettaglio nei supermercati e discounts italiani di alimenti a base vegetale hanno quasi raggiunto il mezzo miliardo di euro (461 milioni) con un 16% in più rispetto al 2021. Siamo di fronte ad un potenziale Eldorado, insomma, che sempre più aziende italiane sanno riconoscere e sfruttare; ad aumentare, infatti, è il numero di quelle che decidono di sostituire o integrare i propri prodotti con linee veggy per andare incontro alle scelte sempre più consapevoli dei consumatori: da Martino Rossi Spa a Felsineo Veg e Biolab, da Marascio alla più nota Amadori, senza dimenticare il gruppo veneto Tonazzo he proprio di recente ha annunciato di voler abbandonare completamente la carne per produrre, a partire dal 2025, solo cibi vegetali con il marchio Kioene.
Monica Zornetta (Avvenire, 15 novembre 2024)
Il pdf: avvenire-cibi-plant-based-ritagliato-pdf.pdf