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“Quando stavo all’università avevo deciso di creare una start up ma non avevo le competenze informatiche per farlo: mi serviva perciò un programmatore, meglio se della zona. Agli annunci che mettevo on line, però, rispondevano figure che non mi interessavano, come web designer o altro. A quel punto mi sono chiesto: è mai possibile che non esistano piattaforme in grado di aiutare le persone a trovare ciò che cercano all’interno di una specifica zona geografica? E’ così che ha visto la luce Jobyourlife”. Andrea De Spirt, 27enne veneziano, una laurea in filosofia in tasca e una casa più ufficio a Milano, è partito da un bisogno personale per fondare, ormai tre anni e mezzo fa, un innovativo portale che  grazie a un algoritmo di ricerca semantico, sul genere di  quello utilizzato da Google, fa incontrare domanda e offerta di lavoro a seconda dell’area territoriale.

“Una volta trovato il programmatore informatico che cercavo e accolto nel neonato mini team anche un mio coinquilino, ho capito che si poteva fare sul serio”, continua De Spirt, che di Jobyourlife è ceo. “Ho messo sul tavolo 10 mila euro, frutto dei miei risparmi e dell’eredità del nonno, e con quelli abbiamo acquistato macchine e un ufficio nella chinatown milanese; dopodichè sono arrivati i primi investitori privati e, con loro, il primo mezzo milione di euro”. Oggi, raggiunto il traguardo del milione e ottocentomila di investimenti – da poco ha chiuso un aumento di capitale di 600 mila euro – , e forte di 2mila persone iscritte quotidianamente, un migliaio di aziende che utilizzano la piattaforma con il suo database, 150 mila colloqui di lavoro organizzati e 23 dipendenti divisi tra le sedi di Milano (è incubata al PoliHub del Politecnico) e Cagliari, Jobyourlife è considerato il più grande professional network in Italia. Funziona all’opposto del classico processo di recruiting nel web: qui non è il candidato a cercare il lavoro navigando tra le offerte ma è l’azienda che ricerca il lavoratore.

“Spesso chi risponde agli annunci non possiede le competenze richieste e le imprese si ritrovano con centinaia di curriculum vitae inadeguati, omettendo anche, il più delle volte, di rispondere. Nella nostra piattaforma è diverso: dopo l’iscrizione gratuita su www.jobyourlife.com, le persone redigono un profilo in cui evidenziano esperienze, competenze, formazione, passioni ma anche il luogo, la via o la zona in cui vorrebbero lavorare. A quel punto la “palla” passa alle aziende, le quali, localizzati i curriculum su una sorta di Google Maps, inviano ai candidati degli annunci mirati. Se chi cerca lavoro rifiuta l’offerta non succede niente, se accetta può accedere direttamente al colloquio”. Jobyourlife sta ora lavorando sui Big data, così da permettere la ricerca del profilo desiderato anche al di fuori del data base, ed entro l’anno punta ad espandersi in Russia e in Spagna.

Monica Zornetta (Avvenire, 1 ottobre 2016)